lunedì 22 ottobre 2012

III) Alda Merini

Mi sono incontrato con Alda Merini a Milano, nel settembre del 2001, in occasione dell'uscita per i tipi di Frassinelli del suo nuovo libro intitolato "Corpo d'amore - un incontro con Gesù".
*
La tua tempra di poetessa è pervasa da un forte spìrito religioso?
 "Ti confesso in verità che s'àgitano in me numerosi appetiti fìsici. Come dire? mi piace vìvere".

La tua visione di Dio?
 "Nei lunghi soggiorni patiti in manicomio ho dovuto cambiare il modo d'esìstere: di conseguenza in manicomio è cambiata anche la visione di Dio: non era più il Dio della salvezza. La stessa casa di cura si configurava ai miei occhi come il sacrificio di Isacco".

Hai letto la Bibbia?
 "Con scrupolosa e affascinata attenzione. Eppure ci sono scritte cose che non ho mai compreso". Quali ad esempio? "Tutte, ad essere sfacciatamente schietta".

La fede ti sorregge?
 "In parte: in taluni luoghi del cuore, e del tempo. In parte mi aiuta la serena accettazione del Caso, se non di Dio". E non ti ribelli? "L'uomo vuol sempre mèttere becco nelle cose che lo riguàrdano. Un errore capitale".

La fede dona felicità?
 "Parola smisurata e infantile, la felicità. Stamane mi sono alzata tardi. E più tardi ancora se non avessi ricevuto la tua vìsita. Sono libera. Non timbro cartellini, non sono soggetta ad orari e ad incombenze. Vado per via e fantàstico graziosamente ove non abbia gravi motivi di soffrire. La fede aleggia d'intorno, con compita discrezione, e qua e là sovviene all'uopo. Questa si potrebbe definire una sorta di felicità. Seppoi felicità e fede stringano un rapporto più stretto, mi compiaccio d'ignorarlo".

Invochi Dio?
"Lo tratto alla pari, come un uomo. Ci lìtigo. I nostri battibecchi sono fantàstici, tanto lui vuole sempre avere ragione.  La gente non capisce, o rifiuta, il rapporto d'amicizia con l'Essere supremo. E di norma manca d'equilibrio: o adorazione passiva, o sciocca blasfemìa, o pàvido disinteresse".

Ma chi è Dio per te?
"Un pazzo. Un pazzo d'amore. Perciò, al pari di tutti i pazzi, non è compreso. E noi l'abbiamo emarginato con la crocefissione".

 L'insegnamento del Cristo che più senti aderire alla tua sensibilità?
 "La carità. L'uomo non intende stringere un patto d'alleanza col proprio simile, donde la miseria degli ànimi, la corruzione e la fame nel mondo. Dio ci ha insegnato la spoliazione dei beni: se applicàssimo tale insegnamento la nostra società sarebbe, se non paradigmàtica, meno piagata e più appagata. L'uomo crede che tutto gli sia dovuto. Sbaglia. Ha già tutto. Oggi è surreale il diàlogo che ha luogo tra il mendicante che si rivolge al possidente supplicando: "Signore, ho fame!" e costui che risponde: "Buon segno!"

Hai peccato spesse volte?
 "Assai in giovinezza, con rigenerante furia".

E ora? "Alla mia veneranda età pecco ancora di più. Con imbarazzante e dolorosa irresolutezza... Ma dimmi te: se non ci fossero i peccatori, le Chiese che cosa farèbbero?"

Il segreto del vivere?
 "A mio umile parere, il buon senso. Che vale più dell'intelligenza. A patto, beninteso, d'aver più intelligenza che buon senso".

Nessun commento:

Posta un commento